Non è una novità il mio commentare il crescere, le sfide della vita, e quanto sia malata la società attorno a noi. E per questo motivo, oggi ho intenzione di inaugurare la rubrica La storia del Lunedì : occasione per parlare di favole, fiabe, film, per meditare sui messaggi e maturare come persone.
Apro quindi il primo post di questo appuntamento fisso parlando di Raperonzolo*.
Raperonzolo è una fanciulla che per colpe non proprie, ma ereditate dal passato (il padre era solito rubare nel giardino della maga Gothel), è costretta a vivere segregata in una torre senza porte e alcuna via di fuga, e ha come unico accesso al mondo una piccola finestra.
Conduce quindi una vita misera, senza alcun contatto umano ad eccezione della maga (il male), la quale al grido di "raperonzolo sciogli i tuoi capelli che mi servirò di quelli" è l'unica in grado di salire sino in cima per andarla a trovare.
Eppure, nonostante questa impossibilità a vivere e a condurre una vita normale, la bella fanciulla riesce con le sole proprie forze a liberarsi!
E', infatti, proprio il canto di lei a far sì che venga notata da un principe (il bene), e i suoi lunghi e resistenti capelli a fare da fune per farlo arrampicare sino in vetta.
Alla base della storia, c'è quindi da parte della protagonista l'esplosione della sua voglia di vivere, della non rassegnazione, della gioia, che si manifesta con il canto. E la forza di ribellarsi al male che la circonda (la maga) -altrimenti mai avrebbe incontrato il principe e concepito due bebé!
Nessun'altra storia più di questa è in grado di spiegarci e indicarci come sconfiggere le difficoltà. Perché nonostante i problemi e le avversità che possono costellare le nostre esistenze, sono solo le nostre azioni capaci di modificare in meglio le nostre vite. Non importa l'eredità del passato, le barriere che ci ostacolano, e qualsiasi variabile esterna. Dipende da noi.
*La favola prende il nome dall'omonimo ortaggio, che come la protagonista, mostra a chi volge lo sguardo una folta chioma in capo nascondendo il resto del corpo sottoterra (o nella torre).
Apro quindi il primo post di questo appuntamento fisso parlando di Raperonzolo*.
Raperonzolo è una fanciulla che per colpe non proprie, ma ereditate dal passato (il padre era solito rubare nel giardino della maga Gothel), è costretta a vivere segregata in una torre senza porte e alcuna via di fuga, e ha come unico accesso al mondo una piccola finestra.
Conduce quindi una vita misera, senza alcun contatto umano ad eccezione della maga (il male), la quale al grido di "raperonzolo sciogli i tuoi capelli che mi servirò di quelli" è l'unica in grado di salire sino in cima per andarla a trovare.
Eppure, nonostante questa impossibilità a vivere e a condurre una vita normale, la bella fanciulla riesce con le sole proprie forze a liberarsi!
E', infatti, proprio il canto di lei a far sì che venga notata da un principe (il bene), e i suoi lunghi e resistenti capelli a fare da fune per farlo arrampicare sino in vetta.
Alla base della storia, c'è quindi da parte della protagonista l'esplosione della sua voglia di vivere, della non rassegnazione, della gioia, che si manifesta con il canto. E la forza di ribellarsi al male che la circonda (la maga) -altrimenti mai avrebbe incontrato il principe e concepito due bebé!
Nessun'altra storia più di questa è in grado di spiegarci e indicarci come sconfiggere le difficoltà. Perché nonostante i problemi e le avversità che possono costellare le nostre esistenze, sono solo le nostre azioni capaci di modificare in meglio le nostre vite. Non importa l'eredità del passato, le barriere che ci ostacolano, e qualsiasi variabile esterna. Dipende da noi.
*La favola prende il nome dall'omonimo ortaggio, che come la protagonista, mostra a chi volge lo sguardo una folta chioma in capo nascondendo il resto del corpo sottoterra (o nella torre).
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