venerdì 30 ottobre 2015

Marino, Marino, Marino

La questione Marino è stata una trama assai complicata da filare.
Si dimette o non si dimette? Poi sì, non si dimette! 
Ma alla fine 26 consiglieri firmano le dimissioni e la poltrona dovrà comunque essere lasciata. 
Non chiamatelo martire ma lottatore.

Beppe Grillo dal blog taccia -solo ieri- di farsa lo spettacolino messo in piedi, perché il sindaco non aveva mai avuto intenzione di dimettersi (vero) e il Pd non avrebbe proprio voglia di farsi sfilare la capitale, che stando alle parole del leader targato m5s andrebbe dritta dritta nelle mani pentastellate (probabile).

Eppure Marino non è mai stato uomo di partito, ma lupo solitario, sganciato dalle logiche della vecchia politica, quella fatta dal solito giro di amici di amici. 
E' stato piuttosto quell'outsider che al momento delle elezioni faceva comodo: bello, fresco, pulito, l'immagine (non l'uomo) giusta da proporre per rilanciare l'onestà e infondere fiducia. Ma in fin dei conti rimaneva amico di nessuno. 

E principale suo oppositore sarebbe stato proprio Matteo Renzi, che quanto prima lo avrebbe voluto fuori dai hoglioni (tentando in tutti modi di nascondere lo zampino per non rimanere sporcato dal fango) e cercare di far dimenticare ai romani i tanti scandali per poi giocarsela in campagna elettorale.

Una cosa è certa, prima o poi si tornerà a quelle benedette urne, e spero tanto che i romani seguano una dieta a base di fosforo e omega3 per scongiurare la memoria corta: dopo Marino (ma soprattutto dopo Alemanno!), è il caso di guardare altrove il proprio sindaco!


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mercoledì 21 ottobre 2015

Pensionato Assassino (?)


Un pensionato, nel cuore della notte, con una pistola in mano, e un giovane ladro albanese di fronte la porta del proprio domicilio, con chissà quali intenzioni. 
L'uomo lo vede, forse si spaventa, ma non esita a sparare -ben quattro furti in quella zona negli ultimi tre mesi- e lo colpisce al petto, al cuore. 
Il ragazzo cade a terra in pochi secondi, il resto della banda giù nel cortile invece scappa. L'anziano chiama il pronto soccorso che non tarda ad arrivare, ma il giovane muore.

L'albanese aveva 22 anni. Nel 2012 era venuto per la prima volta in Italia, aveva numerosi precedenti penali; nel 2013 è stato espulso. Eppure era ancora qui nel paese... (ma avrà mai lasciato la frontiera?)

Adesso l'uomo 65enne è accusato di omicidio volontario. Il ché sembra strano, perché una legge pensata per tal fattispecie esiste già:
E' la legge 59 del 2006, la quale spiega la leggittimità ad usare una arma (detenuta secondo legge) per difendere la propria vita, quella dei cari, e il proprio domicilio.

Di certo la legge è discutibile, ma d'altronde se non si riesce a combattere la criminalità con le forze dell'ordine, la cultura e il senso civico, di sicuro va fatto qualcosa, non si può lasciare invariata la situazione (rammento i 4 furti in 3 mesi).

La legge può piacere o meno quindi, ma esiste e va rispettata. 
I mass media poi potranno anche aprire il solito dibattito ideologico con il circo che ne consegue, ma devono lasciare fuori dallo spettacolo l'uomo che ha sparato -il quale ha già la sua di condanna: la morte di una persona sulla coscienza- e dai magistrati mi aspetto null'altro che la corretta interpretazione della norma. Insomma, quello che succederebbe in un paese serio.

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domenica 18 ottobre 2015

E' deciso, l'uomo tornerà sulla Luna

Fra tutte le notizie -riforme del senato, dei tributi, le prossime elezioni della capitale, e varie-  ce ne è una che sta passando al quanto in sordina:

pare che l'Esa in collaborazione con la Roscosmos (rispettivamente l'agenzia spaziale europea e russa) abbia intenzione di riportare l'uomo sulla Luna per creare un insediamento stabile. 
La missione dovrebbe iniziare entro 5 anni a partire da ora. 

L'operazione prevede prima lo sbarco di un lander nella regione Polo-Sud-Aitken del satellite, sul lato oscuro del piccolo astro. Porzione che non è possibile vedere dal nostro pianeta e per questo è motivo di speculazioni di varie teorie [presto un articolo nella sezione misteri] ... 

Ebbene, il sogno interrotto degli anni '70, quello riguardo la colonizzazione, potrebbe diventare realtà nel prossimo futuro. 

Attualmente, verificare la presenza di acqua e di microrganismi congelati nella parte più fredda del satellite, risulta essere la priorità prima dell'eventuale spedizione umana. 

Chissà poi se tour turistici per i comuni cittadini saranno all'ordine del giorno. 
Sognare non basta mai. 

Sarà mai possibile la costruzione di una cittadella lunare?



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domenica 11 ottobre 2015

Il sopravvissuto: The Martian

Sei da solo su un pianeta inospitale e deserto, impossibilitato a comunicare con alcuno della tua stessa razza, la paura (o la coscienza) di non vedere mai più la Terra, lontano milioni di chilometri; e la consapevolezza che la morte pirma o poi giungerà a prenderti, o perché le razioni di cibo saranno terminate, o perché il pianeta ha un qualsiasi evento imprevedibile dei suoi in serbo. Cosa diavolo faresti?

Quello che farebbe Mark Whitney, astronauta creduto morto ma in realtà sopravvissuto (e abbandonato) sul pianeta rosso, è non gettare mai la spugna. E combattere fin l'ultimo secondo per posticipare, scongiurare la signora morte, e lo fa risolvendo tutti i problemi che a valanga gli si schiantano contro (letteralmente!). 

Con la morte in faccia -come ci spiega il protagonista del film "The Martian"- o si accetta la fine o si combatte con tutte le proprie forze. 
Ed è questo il suo messaggio. Lui non si è arreso.
Come non si è arresa l'intera umanità, che unita ha cooperato per provare a salvare la vita di quest'uomo. Unita per un fine comune. 

Questo film è una dinamite di buone ragioni per credere all'infinita capacità umana, e credere ad un futuro migliore.
.

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sabato 10 ottobre 2015

Dimissioni di Marino

Marino si è dimesso. O per meglio dire, così ci pare di capire (ufficialmente presenterà le dimissioni lunedì).

Quando la macchina dei media si impegna nello gettare fango sul malcapitato di turno, quasi sempre riesce nel proprio intento, e affonda. 

Non è che sia dalla parte del Sindaco (ancora per poco) in carica -che detto fra noi, se proprio avesse avuto intenzione di dimettersi l'avrebbe potuto fare tempo fa, visto che fra Casamonica, mafia capitale, e viaggi in America, di occasioni ce ne sono state tante!- ma è il sistema "media" in generale che non va bene: troppo condizionante sull'umore pubblico, che in realtà poggia le proprie scelte elettorali su delle non-informazioni (cose che non riguardano affatto l'amministrare). 
E allora succede che il sindaco si dimette per degli scontrini, quando poi ci sono i peggior sindaci della storia prima di lui che hanno chiuso il mandato combinandone di ogni.

Quindi è ormai chiaro che ci saranno elezioni nel caos più caos di sempre, con tre schieramenti uno più impotente dell'altro: 

- La sinistra fuori gioco (a meno che non faccia saltare dal cilindro un grande nome).

- La destra più disunita che mai. Frazionata dai personalismi e dagli affari personali, ma accomunata come sempre dalla voglia di gonfiare il portafoglio (quello loro).

- E un Movimento 5 Stelle con poco tempo per scegliere e far conoscere al popolo il candidato sindaco (anche se, proprio perché ignoto, forse più papabile alla vittoria).

Insomma, una capitale allo sbaraglio nel buio totale e un giubileo alle porte sotto la luce dei riflettori. 

Molto bene.



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venerdì 9 ottobre 2015

New shooting in USA

Shooting in US, again.
After the drama in Oregon, it is now time for a college in Arizona where a gun-man, in the backside of the Campus, in the parking space, shot at least 4 people: one fatality, three wounded
The shooter is now in custidy, luckily, and the campus is not on lockdown. 
There aren't further informations.

But what really matter now is to open a serious debate about arms' sales. 
You may love or hate Obama, and also cry after every single episode like this -that repeats with such cyclicality- but not doing anything about won't fix anything, like it won't fix anything speaking of Obama's armed bodyguards, and wanting him to renounce at his personal defense. 

If you were the US president, how would you face this emergency?



martedì 6 ottobre 2015

Fermare la criminalità con i libri?

Sapete, recentemente a Napoli si è svolta una manifestazione contro la violenza e la criminalità, e il sindaco, insieme la giunta comunale, ha invitato i cittadini  di Forcella -quartiere tristamente noto alle cronache per faide- a partecipare in tanti. 
In realtà non ha partecipato nessuno.
I negozi hanno messo giù le serrande e le persone si sono barricate in casa. Nessuno ha presenziato alla manifestazione. Una Forcella deserta e morta.

Questo è ciò che è accaduto.
Ma quello di cui vorrei parlare oggi, è invece la post-reazione di funzionari, giornalisti e intellettuali che considerano "grave fatto l'assenza del popolo". 

Come ad esempio la Jervolino (famoso ex sindaco di Napoli), che ha vissuto tanti anni in quel quartiere senza mai percepire la criminalità che riportavano i media -mi piacerebbe tanto sapere se abbia speso tutto il tempo in casa a lavorare a maglia- e proprio non si capacita come mai i napoletani non abbiano risposto ad un evento così importante.

O Saviano e alcuni preti, che con parole diverse si aggregano a questo coro, anche se poi rifiutano sempre l'arrivo dei militari (stesso parere anche De Magistrisperché la criminalità si combatte con gli insegnanti, i vigili e il senso civico

Davvero?

Un organizzazione criminale (magari ne fosse una!) che esercita controllo sul territorio, irrompe nelle abitazioni, nei negozi, che appicca incendi per intimidire, che ammazza in pieno giorno con armi semiautomatiche e fa stragi di innocenti, che si fa pochi scrupoli ad intimidire magistratura, polizia o il Papa in persona se fosse necessario...  veramente la si ferma con la forza dell'educazione civica?
Magari denunciando per poi ritrovarsi soli come degli appesstati e senza protezione? 
Sarebbe questo il modello che dovrebbe sconfiggere le mafie?
Facendo baldoria (si dice manifestare) per le piazze?
E chi protegge la gente dopo, quando la manifestazione è finita?
I cittadini di Forcella continueranno a vivere in quel Forcella.

La mafia ne ammazza uno per educarne cento, mica so' scemi! 
E' normale avere paura in queste condizioni, è un istinto umano.

Allora per evitare ciò, lo Stato si deve mostrare più forte, e deve intervenire subito.
Un intervento militare (ma non solo). 

Gli insegnanti e l'educazione civica sicuramente serviranno anche, perché i cittadini di domani devono essere migliori, sempre.  
Ma la guerra per le strade è oggi, e il popolo (la maggioranza minoritaria) chiede di essere protretto. 

Serve subito l'aiuto che manca da decenni, e vedrete che se lo Stato soddisfacesse questo bisogno di protezione, Napoli cambierebbe volto nel giro di pochi mesi. 
La gente per bene è la maggioranza invisibile: 
al momento chiusa in casa, in macchina, o altrove.  

Serve solo il tempo di fidarsi di nuovo di uno Stato (più) presente.

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America, Russia and Syria: conflict of interest

All of us know about the war in Iraq and Syria against the ISIS (Islamic State), and most of us know also that recently Russia joined the conflict too. 
Its first action has been the use of  fighter-bombers all over the region of Homs, officialy to "strafe" bombs on ISIS, but the America's intelligence - immediately irritated- showed that the reason behind the attack is different. 
It seems, in fact, that in that region other kind of rebels are settled, rebels considered "friends" of America, and useful to defeat Assad (Syria's president) - another enemy of US.
And so, the decision of Russia to bomb Syria looks driven by other interests.

But why Assad is considered an enemy of US?
Is he because committed several war crimes (like using bacteriological weapons against civil people)?
Or maybe because his Syria (friend of Russia and Iran) represent the only pass that Putin has to play some role in the control of Middle East?

Well... even if it's despicable what Assad did, and does to his people, it's obvious the real answer.

Here is a chess game between Mr. Putin and Obama to decide the future of Middle East -and inderectly of West. 

Obama was ready for a war against Assad already one year ago, but he has been stopped by international coalition; and Putin, on opposite side, of course would not accept to lose his only friend in that area, so he plays the part of protector of the syrian dictator.

The fuse of World War III seems too close to a blaze
What do you think?




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Padri e figlie - La storia del Lunedì

Per il ciclo storie del blog demagogolo, oggi introduco il film "Padri e figlie", uscito dal primo ottobre 2015 nelle sale italiane. 

La vicenda narra dell'incapacità di una giovane adulta nell'abbracciare la vita e lasciarsi andare, conoscere l'amore; condizionata dai traumi subiti nella triste infanzia: prima la perdita della madre per colpa di un incidente stradale, e poi del padre (Rassell Crowe) scrittore di fama internazionale, che mai è riuscito a superare la morte della moglie procurandogli una intesissima crisi depressiva maniacale che gli condizionerà il resto dell'esistenza. 

La storia viene mostrata su due piani temporali in parallelo: 
gli anni '80, quando la protagonista è bimba, e i giorni d'oggi, dove oramai la giovane è diventata donna e combatte con i demoni del passato. 

Il film è quindi un racconto drammatico della vita di lei, ma ha lo scopo di prenderci per mano e portarci a spasso per la mente umana, e illustrarci indirettamente in modo originale (perché mai fatto prima) quanto sia importante il passato e l'imprinting -quella fase dell'infanzia in cui assorbiamo come spugne gli insegnamenti dai genitori, dalle variabili esterne, dalla vita- il fenomeno che delineerà le sagome che saremo. 

E' un capolavoro. Da non perdere.
Cosa ne pensate?



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domenica 4 ottobre 2015

Jobs act, disoccupazione in calo

In queste ultime settimane la televisione di Stato (e quella privata) ci ha irraggiato di "positività": 
disoccupazione sotto la soglia del 12%, trionfo del jobs act.
Per Renzi e seguaci gaudium magnum est! 

Non faccio parte dell'esercito dei gufi, come ama Renzi definire chiunque sia bastian contrario (che poi questi poveri gufi che hanno fatto tanto di male?), e non vedo di cattivo gusto il jobs act, ma sono comunque cauto. E allora aspetto, prima di capire le reali conseguenze della riforma sul mondo del lavoro -che tanto dipende dai mercati nazionali e internazionali. 

Una parziale riduzione della disoccupazione c'è stata, ed è meglio di niente. 
Ma meglio è approfondire e vedere i numeri che cosa ci raccontino:

Allora visitiamo il sito dell' ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) e spulciamo un po' di dati -visto e considerato che lo sport preferito dei politici è il tiro random dei numeri!- giusto per vedere se ci vogliano infinocchiare o meno.

Bene. La prima cosa di cui ci renderemo conto è che la disoccupazione di agosto, rispetto al mese di luglio, è stata in calo dello 0,1 % (quindi il tasso è del 11,9%), e in secondo luogo, vedremo che l'aumento di tale occupazione sia da attribuirsi al turismo! 
Quindi, seppur un incremento di posti nei settori "ristorazione e alberghi" (e servizi connessi) sia avvenuto davvero, nulla possiamo dire sul futuro dei neo assunti:
L'estate è finita e il turismo torna a casa, cosa succederà?

E che vi è del settore industriale-manufatturiero (che detto fra noi è quello che veramente conta, l'ossatura del Paese), quello su cui la riforma dovrebbe far davvero colpo?
Nulla (o quasi).

Ecco, questa è la reale dimensione del jobs act ad oggi: il nulla (o quasi).
Ma si spera il meglio.

Propongo di prendere la sana abitudine di frequentare l'Istat più spesso di sempre. 


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sabato 3 ottobre 2015

Il matrimono non è per tutti

Vi ricordate quella funzionaria americana andata in galera (seppur per un breve periodo) per non aver riconosciuto il matrimonio di una coppia gay? La notizia venne riportata in televisione e sui quotidiani, e un gran moto di indignazione nacque sulla rete, anche se i supporters della donna non sono mancati. 

Bene. Sembrerebbe che il Papa, durante il tour americano, l'abbia incontrata -la funzionaria non è cattolica, ma è comunque di fede crisitiana- e stando al racconto di lei, pare che il pontefice l'abbia incoraggiata nel continuare con il suo operato. 
Premetto che non metterei la mano sul fuoco su tale versione dei fatti, tuttavia il vaticano non smentisce, e conferma che un incontro privato fra i due (più la famiglia di lei), ci sia stato.

Intellettuali e non, spesso si appellano ad un "diritto alla morale", quello di rifiutarsi di applicare o seguire leggi che secondo la propria coscienza sono appunto immorali. Ma un diritto in tal senso ha significato solo nel momento in cui si parli di quei reati incontrovertibili, riconosciuti in quanto tali senza il bisogno di un'autorità superiore, se non quella del proprio animo: rubare, uccidere, arrecare danni (...). Sicuramente non è il caso del matrimonio omosessuale, altrimenti io come tanti mi appellerei al diritto di non pagare le tasse ingiuste e da me arbitrariamente considerate inique.

In più, notizia di oggi è il coming out del teologo vaticano Krzysztof Charamsa, il quale ha fatto dichiarazioni da far discutere all'interno del mondo ecclesiastico:

" Voglio scuotere questa mia chiesa. So che ne pagherò le conseguenze: l'amore omosessuale è un amore familiare, aprano gli occhi ".

 E' indispensabile incentivare un vero dialogo, che discerni dalla dottrina, che veda due attori, chiesa e esponenti omosessuali (arcigay?), onesti nel parlare e nel capirsi. Procrastinare il problema è non riconoscere i tempi.



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venerdì 2 ottobre 2015

Mafia è tante cose...

Che cos'è la Mafia?
La descrizione più comune, è che sia un'organizzazione criminale caratterizzata per la ferocia e l'attività militare di controllo sul territorio. Molti dizionari aggiungono anche che l'origine storica di tale organizzazione sia la Sicilia.

Ma è mai possibile che la mafia sia solo questo? Non è un po' troppo stretta definizione sì fatta?

Pochi giorni fa, sul Corriere Della Sera, ho letto della vicenda di due impiegati e di un ex-dirigente del comune di Milano, che insieme ad un imprenditore, sono stati arrestati in quanto coinvolti in un giro di tangenti e appalti truccati.
Avevano architettato e messo in piedi un sistema che a discapito del normale svolgersi delle gare, ha permesso loro di cumulare in pochi anni ben 2 milioni di euro, di cui  530 mila in contanti, e il resto in ogetti di lusso e lingotti d'oro (32 da un kilogrammo ciascuno).

Queste quattro persone non hanno usato pistole, un look alla "il padrino" o una legione di picciotti per chiedere il pizzo, e tantomeno sono meridionali. 
Ma comunque sono un sistema a delinquere, e a scapito delle leggi italiane e di tutti i cittadini di questo Paese hanno creato una fortuna che in media nessun italiano riceverebbe nemmeno dopo mille vite di duro lavoro. Chiaro.
Eppure il loro operato non è considerato Mafia.

E' forse il caso di metter penna al dizionario e al codice penale?



Grazie per aver letto,
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La strage del college dell'Oregon

È successo ancora. Il dramma, l'orrore è di nuovo in proiezione negli Stati Uniti, questa volta in Oregon. L'ennesima strage, frutto della mente deviata, sofferente e malata di uno studente di un piccolo college della contea, il quale armato di quattro pistole (forse con silenziatore) ha aperto il fuoco contro colleghi e docenti, colpendo e ferendo almeno 7 individui e ammazzandone 9 (statistica in aggiornamento). 
Pare che l'uomo abbia anche postato un video su Facebook prima della carneficina, e discusso del piano online con sconosciuti la sera prima. Alla fine anch'egli è rimasto vittima dell'accaduto; nel momento in cui i cops americani hanno deciso di irrompere nella struttura non hanno esitato a disarcionarlo e fermarlo con una pioggia di proiettili.

Difficile capire questi gesti di follia lucida, eppure non è la prima volta che accade (vedi giugno, caso Dylan Roof), e le ragioni vanno non solo individuate nella troppa facilità con cui negli USA si possa ottenere un porto d'armi - e Obama, ahimé, ripete la solita solfa alla nazione - ma anche nella salute mentale della società contemporanea: sempre più alienata dal mondo reale.

Fin quando non ci sarà un reale dibattito sul tema ad ampio spettro, lo sceneggiato avrà tante repliche.

Un minuto di silenzio per le vittime.



giovedì 1 ottobre 2015

Russia, America, Siria: affare mondiale

La Russia, dopo la fine della guerra fredda, inizia la sua prima attività militare aggressiva fuori dai confini sovietici. E lo fa bombardando l' ISIS -almeno ufficialmente. Infatti, è notizia di ieri quella dei bombardamenti per mano dei caccia russi nella regione di Homs (Siria). Solo che gli americani si infervorano, perché lì non ci sarebbero i terroristi figli di Al-Qaeda, ma gli oppositori di Assad (presidente siriano).

Putin e Obama di rencente, prima di questo attacco, hanno discusso a quattrocchi sulla necessità di fermare la minaccia Isis (la Russia parla sempre di guerra preventiva) e sebbene concordino sul punto è un peccato che non lo siano sul da farsi: 
Putin vorrebbe portare la coalizione internazionale a sostenere Assad, e non creare quel vuoto di potere avutosi con le scorse guerre in Iraq e Libia, mentre USA & friends (Francia, Italia, Arabia Saudita ...) rifiutano in quanto non riconoscono il regime al comando. Tra l'altro, ricordo che solo un anno fa l'amministrazione Obama era ad un passo dal dichiarare guerra ad Assad, accusato di aver usato armi batterologiche e al cloro (cosa proibita) e di vari crimini contro l'umanità. 
Ma la Russia, invece, resta molto amica di questa Siria alauita (la fede di Assad), anche perché rappresenta l'unica tessera d'ingresso che Putin abbia per mettere becco negli affari del Medio Oriente. La Russia è storico partner di Siria e Iran.

Insomma, più che Isis, per i potenti del globo la vera partita a scacchi è per il controllo del Middle East.

Consiglio a tutti un approfondimento sulla Siria visitando il sito della Treccani nella sezione Atlante Geopolitico. Buona lettura.