Messina è (ancora) asciutta. Senza acqua prima per 2 giorni, poi 5, alla fine una settimana.
E adesso una nuova rottura si ripresenta, sempre causata da una frana.
Nel migliore dei casi un’altra settimana d’inferno.
Di fronte le calamità naturali purtroppo poco o nulla si può
fare (da soli), se non applicare il buon senso, e pensare -prima di costruire
in futuro- che dove si intende creare un insediamento con le relative infrastrutture, bisogna valutare BENE (sottolineo BENE) le condizioni naturali del luogo.
Ma ora un ulteriore sforzo è chiesto allo Stato, che dopo
tanti miliardi scialacquati in opere inutili, è invitato a realizzare un
piano straordinario per sistemare la rete fognaria in tempi da RECORD e senza
scuse (cosa che non mi pare stia avvenendo, considerando anche il silenzio
generale dei media)!
Delegare ai privati andrà anche bene, ma cavolo, tu Stato devi esigere il massimo e fornire le risorse necessarie!
Ricordo poi che il Giappone dopo il dramma dello Tsunami di pochi
anni fa, ricostruì strade e autostrade nel giro di sole 2 settimane. Altra storia...
I messinesi invece stanno mostrando una disciplina e una
pazienza incredibile, cosa che io che non vivo il disagio, nemmeno riesco a
toccare con la fantasia.
Un plauso a questo popolo, e un augurio affinché il problema
venga risolto.
Passa parola.
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