domenica 1 novembre 2015

Expo che "successo"!

Expo Milano chiude i battenti, e cadono a valanga i complimenti, gli elogi e la parola successo, pronunciati e ripetuti, attraversando tutte le sfumature politiche, dalle bocche della classe dirigente lombarda e nazionale alla chiusura dei cancelli: partendo da Pisapia fino a Maroni, passando per Renzi.

Successo perché 21 milioni di individui hanno fatto visita l'esposizione. 

Ma può mai essere questo unico dato economico (perché milioni di visite significano big money) la sintesi dell'evento e la dichiarazione di un successo, considerando che il messaggio della fiera sia quasi passato in secondo piano?
(Nutrire il pianeta, e farlo nel rispetto dello stesso, in maniera ecosostenibile, innovativa, tecnologica. Cosa che sicuramente McDonald e CocaCola, sponsor ufficiali, hanno e avranno come priorità assoluta...)

Per non parlare poi dei costi gonfiati per la realizzazione, gli appalti affidati alla Maltauro, gli indagati e il giro di mazzette che la storia recente, attraverso i giornali, ci ha raccontato poco meno di un anno fa. 

Ma ovviamente è tutto già dimenticato. Il denaro come un bulldozer demolisce il grattacielo degli scandali, e un polverone di stelle avvolge la stalla dei maiali. La logica machiavellica odierna è una e sempre uguale: pecunia giustifica i mezzi.

Almeno ci resta quello, il bellissimo albero della vita che da qui al futuro (prossimo?) ci ricorderà, come la torre Eiffel per i francesi, l'ingegno, la creatività e l'operosità del lavoro italico. 
The italian job.




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