La Russia, dopo la fine della guerra fredda, inizia la sua prima attività militare aggressiva fuori dai confini sovietici. E lo fa bombardando l' ISIS -almeno ufficialmente. Infatti, è notizia di ieri quella dei bombardamenti per mano dei caccia russi nella regione di Homs (Siria). Solo che gli americani si infervorano, perché lì non ci sarebbero i terroristi figli di Al-Qaeda, ma gli oppositori di Assad (presidente siriano).
Putin e Obama di rencente, prima di questo attacco, hanno discusso a quattrocchi sulla necessità di fermare la minaccia Isis (la Russia parla sempre di guerra preventiva) e sebbene concordino sul punto è un peccato che non lo siano sul da farsi:
Putin vorrebbe portare la coalizione internazionale a sostenere Assad, e non creare quel vuoto di potere avutosi con le scorse guerre in Iraq e Libia, mentre USA & friends (Francia, Italia, Arabia Saudita ...) rifiutano in quanto non riconoscono il regime al comando. Tra l'altro, ricordo che solo un anno fa l'amministrazione Obama era ad un passo dal dichiarare guerra ad Assad, accusato di aver usato armi batterologiche e al cloro (cosa proibita) e di vari crimini contro l'umanità.
Ma la Russia, invece, resta molto amica di questa Siria alauita (la fede di Assad), anche perché rappresenta l'unica tessera d'ingresso che Putin abbia per mettere becco negli affari del Medio Oriente. La Russia è storico partner di Siria e Iran.
Insomma, più che Isis, per i potenti del globo la vera partita a scacchi è per il controllo del Middle East.
Consiglio a tutti un approfondimento sulla Siria visitando il sito della Treccani nella sezione Atlante Geopolitico. Buona lettura.
Putin e Obama di rencente, prima di questo attacco, hanno discusso a quattrocchi sulla necessità di fermare la minaccia Isis (la Russia parla sempre di guerra preventiva) e sebbene concordino sul punto è un peccato che non lo siano sul da farsi:
Putin vorrebbe portare la coalizione internazionale a sostenere Assad, e non creare quel vuoto di potere avutosi con le scorse guerre in Iraq e Libia, mentre USA & friends (Francia, Italia, Arabia Saudita ...) rifiutano in quanto non riconoscono il regime al comando. Tra l'altro, ricordo che solo un anno fa l'amministrazione Obama era ad un passo dal dichiarare guerra ad Assad, accusato di aver usato armi batterologiche e al cloro (cosa proibita) e di vari crimini contro l'umanità.
Ma la Russia, invece, resta molto amica di questa Siria alauita (la fede di Assad), anche perché rappresenta l'unica tessera d'ingresso che Putin abbia per mettere becco negli affari del Medio Oriente. La Russia è storico partner di Siria e Iran.
Insomma, più che Isis, per i potenti del globo la vera partita a scacchi è per il controllo del Middle East.
Consiglio a tutti un approfondimento sulla Siria visitando il sito della Treccani nella sezione Atlante Geopolitico. Buona lettura.
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