venerdì 4 dicembre 2015

Putin si apre ai microfoni di Charlie Rose nel programma "60 minutes"


Caricato il 28 settembre 2015 su youtube. 
Due giornaliste sullo sfondo della CBSN introducono l'intervista del noto giornalista Charlie Rose al presidente Russo Vladimir Putin. 

Le presentatrici introducono il pezzo

"Tutti gli occhi saranno per il presidente Vladimir Putin che  salirà quest’oggi sul palcoscenico delle Nazioni Unite  di fronte a tutti i leader mondiali".

"Ci sarà anche un  incontro col presidente Obama riguardo le crescenti intenzioni di un intervento in Siria. Charlie Rose intervista il Leader russo nel suo programma '60 minutes' prima del suo viaggio per gli Stati Uniti."


Inizio intervista a Putin

C.R. : Se tu, come leader di questo Paese, insisti che lo stato di diritto debba essere rispettato, se tu insisti che giustizia sia fatta -grazie al tuo potere- allora si può fare molto per eliminare questa percezione?
V.P. : Beh… tante cose potrebbero essere fatte, ma non tutti hanno successo con le prime azioni intraprese. 
Quanto tempo ci è voluto  al processo di democratizzazione per prendere piede negli Stati Uniti? 
Tu credi che ora ogni cosa sia perfetta negli USA, dal punto di vista della Democrazia? 
Se tutto fosse perfetto, non ci sarebbe il problema Ferguson, e non ci sarebbero abusi da parte della  polizia... 
Ma il nostro compito è quello di vedere tutti questi problemi e di rispondere in maniera appropriata.
C.R. : Consentimi di chiederti questo: cosa ne pensi del Presidente Obama? Qual è la valutazione che hai di lui?
V.P. : Non penso di avere un titolo per poter dare un giudizio riguardo al Presidente , quello è compito dei cittadini americani.
C.R. : Tu pensi che le sue attività, negli affari esteri, riflettano le  sue debolezze?
V.P. : Non lo penso affatto. Vedi, il discorso è questo: in ogni paese, e sono sicuro che questo accada anche negli USA forse più che in ogni altro paese, le questioni di politica estera sono strumentalizzate per battaglie politiche interne. Fra poco ci sarà la campagna elettorale per il prossimo Presidente. Quindi… in questo momento stanno giocando la “carta russa” o qualsiasi altra.
C.R. : ok, ma consentimi ancora: tu pensi che ti dia ascolto?
V.P. : io penso che ci diamo ascolto a vicenda in modo particolare quando si tratta di qualcosa che non vada in contrasto con le nostre idee, su ciò che dobbiamo e non dobbiamo fare.
C.R. : tu pensi che (Obama)  consideri la Russia - tu prima hai detto che la Russia non sia una superpotenza- tu pensi che (Obama) consideri la Russia un pari o che consideri te, un pari? Il ché sarebbe il modo in cui vorresti essere trattato.  
V.P. (ridacchia, poi continua sorridendo): Beh… dovresti chiedere a lui! E’ il tuo Presidente, come posso sapere cosa pensa?

Ritorno in studio

Finisce il primo spezzone di intervista mandato in onda e il giornalista, Charlie  Rose, discute con le  presentatrici riguardo l’incontro con Vladimir Putin.
Le due donne  gli chiedono sul piano personale l’impressione ricevuta da Putin, se avesse in qualche modo fatto richieste particolari, e se sia stato in qualche modo ostico nel rispondere alle domande poste, magari quelle che lo toccavano in prima persona.
Charlie Rose descrive allora un Putin, persona, assolutamente disposto al dialogo, con un sincero desiderio di avere un confronto con gli Stati Uniti.
 “Assolutamente non ha mai fatto richieste particolare, come stabilire quali domande potessi chiedere e quali no” -dice il il giornalista- “abbiamo parlato per oltre un’ora, e il tempo a disposizione era di un’ora esatta, e ho chiesto qualsiasi cosa volessi”.
 “E’ chiaro che lui voglia tornare a far parte dei giochi ed essere impegnato, e dare alla Russia un ruolo di supporto e di potere. Putin ha detto che loro non sono una super-potenza, ma sono una potenza" -Charlie enfatizza il tono- "E lui ha ragione, tra l’altro ha anche armi nucleari a disposizione, e questo richiede attenzione, altrimenti perché mai le avrebbe? Lui vuole potere, lui veramente desidera avere incontri con il Presidente Obama. Veramente vuole una relazione di cooperazione ed è convinto che insieme possano fare la differenza”.
Poi prosegue spiegando che Putin con le sue azione, in alcuni casi abbia il ruolo di contrappeso e in altri quello di cooperante. 
“E’ chiaro che nella situazione Ucraina lui voglia avere una certa influenza, anche per la storia del paese”. “Lui pensa che siano milioni i Russi dall’altra parte del confine perché i confini sono cambiati nel tempo”, comunque ha fatto sapere che non metterà truppe russe nel conflitto ucraino, seppur voglia far parte di questo processo di cambiamenti che sta dando vita ad una nuova realtà nell’Ucraina 
(vedi l’annessione della Crimea, ad esempio).

Ultimo pezzo dell'intervista mostrato

C.R. : Saresti pronto a mettere giù in campo truppe da combattimento, in Siria,  se fosse necessario per combattere l'ISIS?
V.P. : La Russia non parteciperà in alcuna operazione militare via terra in Siria, o in qualsiasi altro Stato. Almeno questo non è pianificato al momento. Ma stiamo considerando di intensificare i nostri sforzi insieme al presidente Assad e i nostri partner degli altri paesi.

Il tè con Putin

Tornati in studio, Charlie Rose ci svela un’aneddoto. Racconta di essere stato invitato a fine intervista dallo stesso Putin a prendere un tè, e di averlo seguito con il suo team e l’interprete. 
“Si toglie la giacca e mi chiede cosa voglia fare, era lì pronto a continuare la conversazione” -ci racconta Charlie.
Così hanno continuato l’ intervista in modo alternativo, e quando ha richiesto al presidente russo di poter riportare quella conversazione privata, Putin non avrebbe battuto ciglio dando il suo assenso; poi allora, il giornalista ci fa sapere che hanno registrato con la telecamera altri 45 secondi di video per documentare la veridicità dell’incontro privato. 

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