domenica 13 dicembre 2015

L'alba dei morti viventi


Un classico dei film dell'orrore, visione cinematografica post apocalittica del genere umano, è ormai cruda e dura realtà; l'avvento, l'arrivo delle orde di zombie, di walking dead per le strade delle più grandi metropoli del mondo -e non- è non più solo il figlio delle finzioni delle menti cupe e ciniche dei visionari hollywoodiani, proiettate sugli schermi 2-dimensionali dei nostri migliori cinema o delle nostre televisioni più grandi e snelle, ma come dicevo prima, la vera verità. Un fatto di cronaca quotidiana palpabile con mano comune; i morti camminanti sono fra noi, e ci abbiamo anche fatto il callo. 

Come nelle più classiche delle storie, la diffusione è avvenuta per contagio, ed è facile essere contagiati; la malattia non si trasmette necessariamente a tutti, ma alla stragrande maggioranza sì; è un virus molto pericoloso a cui è bene badare la massima dell'attenzione, si trasmette con i video e con youtube, con i blog e con i giornali, con il passaparola; coprirsi gli orifizi con la mano e coltivare una buona igiene personale serve a nulla se il fine è evitare questa immunodeficienza. 
La mietitrice d'anime è frutto del marketing -o meglio- delle menti facenti capo la sezione ricerche e sviluppo delle direzioni marketing. 

L'inizio del contagio, uscito oggi fuori controllo, tocca il ricco spendaccione quanto il più tirchio dei tirchi e il più poveraccio dei poveri, ha la massima della diffusione nel periodo natalizio, ed io che scrivo e tu che leggi forse ne siamo anche consapevoli. Forse immuni. 
Li vediamo tutti i giorni intorno a noi, deambulare per le strade, prendere i bus e le metro, talvolta anche dentro casa, con le cuffie nelle orecchie e il palmare intelligente nella mano, mentre digitano, schiacciano, inviano una faccina sul wathsapp o il facebook; e non ti guardano se li chiami, non ti salutano se li saluti, non si spostano se non li tiri, spintoni, o li tocchi. 

Sono qui fra noi: sono i possessori di iphone, sistemi android, smartphone (con quelle facce che poi di smart non hanno niente).

Siamo pochi, i sopravvissuti, noi che abbiamo ancora la facoltà di scrivere senza k, noi che abbiamo il buonsenso di usare la punteggiatura, noi che sappiamo che è arrivato il momento di agire e di fermare questa pazzia collettiva. 

Il momento di passare all'azione, di bloccare il contagio, di diffondere la medicina, è giunto, e il tempo è propizio. 

Questo Natale fai del bene, invece di un telefonino, regala un libro.

Se sei in linea col mio parere, ti chiedo di condividere col prossimo tuo questo mio scritto e di supportare il messaggio -con l'azione in prima persona- e perché no anche con un like e un commento, che dà tanta soddisfazione in generale a chi si prenda la briga di intrattenere il prossimo, in questo caso con un post. Grazie.

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