giovedì 3 dicembre 2015

Lo Stato Militare

"Punto primo: non ho mai detto di vedere gli Stati Uniti come una minaccia alla nostra sicurezza nazionale. Il Presidente Obama è invece d'altro avviso e vede la Russia come una minaccia. [...] Quello che io penso è che la politica perpetuata da chi sia nel cerchio del potere [...], sia sbagliata. Non solo si oppone ai nostri interessi nazionali, ma mina anche qualsiasi fiducia noi potessimo avere nei loro confronti, e alla fine danneggia anche loro stessi. Fiducia minata, con la comprensione che loro siano i leader della politica e dell'economia mondiale. Posso anche stare in silenzio su molte cose, ma come ho sempre detto [...], qui c'è una sola parte che agisce in continua ricerca della prossima alleanza e coalizioni, le quali sono predeterminate, e questo non è un buon metodo per cercare un confronto e un accordo con motivi di comprensione reciproca. Queste persone conducono alla crisi, e io l'ho detto prima. Un'altra minaccia che il presidente Obama ha menzionato è l'ISIS. Bene... allora, chi su questa terra li ha armati? Chi ha armato i siriani che stavano combattendo una guerra contro Assad? Chi ha creato questo clima politico che ha dato luogo a questa situazione? Chi ha fatto pressioni per consegnare armi in quella zona? Veramente non capite come e chi stia combattendo in Siria? Sono mercenari la maggioranza. E lo capite che i mercenari sono pagati con i soldi? I mercenari combattono per qualsiasi bandiera paghi di più... allora questi sono stati armati e pagati per combattere (Assad), e io so anche l'ammontare dei pagamenti... e quindi loro combattono, hanno le armi, e alla fine non puoi chiedere la restituzione di queste ovviamente! E allora poi scopri che dopo un po' vengono pagati un po' di più e vanno a combattere per un'altra causa. Adesso occupano i campi di petrolio, in Iraq e in Siria, poi questo petrolio viene estratto e qualcuno lo compra. E voi credete che gli Stati Uniti non conoscono chi sono i compratori? Non sono forse i suoi alleati quelli che comprano il petrolio dall'ISIS? E non pensate che gli Stati Uniti abbiano il potere per influenzare la condotta dei propri alleati? O forse il punto è che gli Stati Uniti non desiderano influenzarli? Ma allora perché bombardare l'ISIS? Nelle zone dove hanno iniziato ad estrarre petrolio e a pagare i mercenari di più, in quelle aree, i ribelli civilli siriani dell'opposizione hanno deciso di unirsi immediatamente all'ISIS, proprio perché pagati di più. Io considero tutto ciò, assolutamente una politica non professionale, lontana dai fatti del mondo reale. "Noi (america) dobbiamo supportare in Siria le civili opposizioni democratiche"... allora dai il tuo supporto, le armi, e domani si uniscono all'ISIS. Perché questa gente non pensa ad un passo avanti? Allora, io non ci sto con questo modo di fare politica degli Stati Uniti [...] devono imparare a considerare gli interessi degli altri e che gli altri vanno rispettati. Non puoi "spremere" le altre persone pensando solo ai tuoi di benefici [...] economici, politici, militari[...]"


C'è la netta impressione che all'interno degli Stati grandi e potenti, quelli che guidano il mondo, vi siano, come nelle scatole cinesi, degli Stati più piccoli.
Questi sono gli Stati Militari. Stati fatti di regole tutte proprie che trascendono gli interessi civili dei popoli e perseguono volontà imperialistiche

Ufficialmente i Paesi sviluppati sono in pace e in armonia fra di loro: intrattengono scambi commerciali, scambi di ricerca e sviluppo, e continuamente i vari leader si incontrano per trovare soluzioni ai mali che affliggono l'esistenza umana -cambiamenti climatici, terrorismo, malattie a cui ancora non vi siano cure. 
Ufficiosamente, però, è noto che sotto sotto nessuno si fidi dell'altro. Addirittura abbiamo scoperto dai media, che nel passato recente (nel 2013), l'intelligence americana era solita spiare le conversazioni private della Merkel con una cimice installata nel suo cellulare: un po' di indignazione generale all'inizio, ma storia velocemente archiviata dal tempo... 

Rimanendo poi più ancorati al presente, è notizia fresca quella della Russia di Putin che senza mezzi termini, fa sapere al mondo che annoterà il Montenegro nella schiera dei nemici potenziali della Federazione nel caso in cui accettasse l'invito della Nato a far parte della coalizione Nord Atlantica.

E' più che evidente che i nervi siano tesissimi. 
La Nato forse non ha mai smesso di considerare la Russia come nemico (sarà forse per colpa dell'invasione della Crimea?) e la sua continua opera espansionistica, instaurando basi per tutto il vecchio continente, potrebbe esserne la prova. 
La Federazione Russa, d'altro canto, fa lo stesso a modo suo alzando il livello di difesa - perché se un amico ti punta addosso missili dall'Alaska e dalla Polonia, e poi ti abatte anche un aereo militare senza chiedere scusa, forse tanto amico non è, ed ecco allora che la Nato ritorna il potenziale aggressore di un tempo (quello della guerra fredda).




"Grazie per la tua domanda (rivolto ad un giornalista americano). Hai menzionato che la Russia abbia giocato un ruolo importante nello sviluppo delle tensioni che ora assistiamo nel mondo. Sì la Russia ha fatto la sua parte nel capire che sta in piedi a difesa dei propri interessi nazionali, con più fermezza, in quanto la situazione lo richiede. Noi non stiamo attacando nessuno, nel senso politico della parola. Noi non stiamo invadendo nessuno. Il disdegno dei nostri amici occidentali viene dal fatto che noi stiamo facendo semplicemente ciò: proteggere i nostri interessi nazionali. Non deriva da noi il principio che ha portato ad instigare queste tensioni nel mondo. Lasciami spiegare... tu hai menzionato la nostra aviazione. L'aviazione geostrategica, si tratta di questo. Saprai sicuramente che la Russia, negli anni '90, ha bloccato completamente (come fece la USSR) ogni azione strategica dell'aviazione nelle "più lontane regioni di pattuglia". Noi abbiamo fermato questa attività del tutto. L'aviazione geostrategica americana, invece, con armi nucleari a bordo(!), continua a volarci intorno. Perché? Di cosa sono preoccupati? Perché ci minacciano? Noi comunque abbiamo continuato con il non-patrol (lo stop delle pattuglie aeree), anno dopo anno, ed è solo da 3 anni che abbiamo riniziato con le pattuglie aeree all'estero. Chi è il provacotore qui? Saremmo forse noi russi? Noi abbiamo solo due basi militari all'estero. Queste sono in aree considerate a rischio terrorismo: una in Kyrgyztan, e comunque solo dopo che i ribelli dell'Afghanistan abbiano iniziato operazioni in quel territorio, e dopo che siamo stati invitati dalle autorità del paese ad essere presenti -Akayev era presidente all'epoca-, mentre la seconda base è in Tajikistan. Sempre al confine con l'Afghanistan. Ciò è anche nel vostro interesse (rivolto agli americani), sapere che tutto sia calmo e tranquillo lì. Le basi americane invece sono sparse ovunque nel mondo, e tu sei qui a dirmi che sono io l'aggressore? (rivolto al giornalista). Ma ce l'hai un po' di buonsenso? Che cosa sta combinando l' "US forces" in Europa? Inclusi gli armamenti nucleari? Che tipo di business hanno messo in piedi lì? Ascoltami... il nostro budget militare, che è stato accresciuto leggermente dall'anno scorso, è di 50 miliardi di dollari. Il budget militare del Pentagono è circa 10 volte quest'ammontare: 575 miliardi di dollari. E tu stai qui a dirmi che sarei io l'aggressore? Ma veramente, ce l'hai il buon senso? ... Saremmo forse noi quelli che hanno messo i militari lì tutto intorno i confini degli Stati Uniti o di altri Stati? O è la Nato che muove le proprie basi vicino a noi? Parliamo di infrastrutture militari! Ecco, non siamo noi... ma c'è qualcuno che ci ascolta? O che provi almeno ad avere un qualche dialogo con noi? La risposta che riceviamo sempre è: "pensa agli affati tuoi" e "ogni paese può scegliere le proprie misure di difesa". Molto bene, faremo allo stesso modo. Perché ci è proibito agire allo stesso modo? ... Riguardo al sistema missilistico di difesa... chi è stata la Nazione che è uscita dal trattato che era vitale per l'intero sistema di difesa internazionale? Siamo stati forse noi quella Nazione? No, ma gli Stati Uniti (!). In modo unilaterale, hanno semplicemente deciso di ritirarsi dal trattato. E adesso ci minacciano, puntado i missili contro di noi. E non solo dall'Alaska, ma anche dall'Europa: Romania, Polonia ... noi siamo i vicini di casa! ... Ripeto, siamo forse noi gli aggressori qui? Vogliamo (noi russi) una più equa relazione? Sì, lo vogliamo, anche in considerazione dei nostri interessi nazionali. Sia in materia di sicurezza che di economia. Abbiamo tenuto un dialogo riguardo al WTO (world trade organization) per 19 anni, e abbiamo concordato su tanti compromessi. Abbiamo proceduto comprendendo che le condizioni stringenti del WTO sono scolpite su pietra ... e scusatemi, vorrei dire solo una cosa riguardo l'Ucraina. Certo, io considero la mia posizione quella giusta, mentre gli amici occidentali stanno sbaglaindo, ma lasciamo quella questione per il bene di questa discussione ... bene, allora... siamo entrati nel WTO. All'interno ci sono delle regole. In caso di inadempimento ci sono delle contravvenzioni, leggi internazionali. Adesso delle sanzioni sono state imposte alla Russia sulla sua economia, in maniera illegale. Siamo noi quelli in torto di nuovo? ... Noi vorremmo solo sviluppare delle relazioni normali, nell'ambito della sicurezza (difesa), della lotta al terrorismo, e della non proliferazione delle armi nucleari. Vogliamo lavorare insieme con voi sulle minacce quali: traffico di droga, crimine organizzato, nel far diminire le malattie infettive, incluso l'ebola. Noi vogliamo lavorare insieme con voi anche nella sfera economica."


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