Questa è la storia di un Re e una Regina che, dopo tanti anni di tentativi, vengono benedetti dall'arrivo di una figlia: la principessa Aurora.
Per l'occasione della nascita decidono così di allestire una grande festa, e tutto il reame, ad eccezione della strega Malefica, viene invitato a partecipare.
Ospiti d'onore, poi, tre fate buone che con l'ausilio della magia santificheranno la neonata.
Se non avete ancora capito di che fiaba si tratti, ve lo svelo immediatamente: La bella addormentata.
Più precisamente, trattasi della versione Disneyana. Sì, perché questa fiaba vede il susseguirsi di tante versioni, a partire dal Seicento ad oggi, con differenze nella storia e nel significato.
Tuttavia, è la versione di Walt Disney (ispirata alla fiaba dei fratelli Grimm) quella più famosa al grande pubblico.
L'equilibrio e la felicità dei sovrani, viene quasi subito interrotto dall'arrivo a palazzo di Malefica - risentita del fatto di essere stata esclusa - la quale getta un sortilegio sulla principessina condannandola a morte certa al compimento dei 16 anni, pungendosi con il fuso di un arcolaio.
La maledizione, comunque, viene poi attenuata da una delle fate, e quindi Aurora invece di morire cadrà in uno stato di sonno profondo. Poi si risveglierà grazie al bacio del vero amore, quello del principe - che anche in questo caso rappresenta l'arrivo del bene.
Vediamo in questa fiaba, come in quella di Raperonzelo, che la protagonista si trova a scontare una colpa che non le appartiene, ereditata dal passato (dai genitori). Ma non per questo la sua vita è condannata alla miseria. E questo dovrebbe far riflettere molto sulla nostra società moderna, dove ognuno di noi ancor prima di venire al mondo ha a capo un debito.
Così è oggi e così era ieri -anche se in forma diversa.
Il re e la regina, comunque, tentarono in tutti i modi di non far avverare il maleficio.
Allestirono, infatti, un grande rogo per bruciare tutti gli arcolai del regno, bandendo il loro uso a tutto il reame, e consegnerono la figlia alla custodia delle tre fate buone in un bosco molto lontano.
Ovviamente, nonostante le precauzioni prese, nulla i genitori hanno potuto fare per fermare l'inevitabile.
Ciò, proprio a simboleggiare il male come parte ed evento imprescindibile della vita, che indipendentemente da ciò che si compie per scacciarlo, mai sarà possibile fuggire da esso - incidenti, imprevisti, problemi.
Fa parte dell'esistenza.
E' importante abbracciare il male (la sventura capitataci) e accettarlo, perché è il miglior modo per trovare forza e andare avanti senza i turbamenti dell'animo, e anzi, è l'unico modo per il fluire del bene nelle nostre vite.
Per l'occasione della nascita decidono così di allestire una grande festa, e tutto il reame, ad eccezione della strega Malefica, viene invitato a partecipare.
Ospiti d'onore, poi, tre fate buone che con l'ausilio della magia santificheranno la neonata.
Se non avete ancora capito di che fiaba si tratti, ve lo svelo immediatamente: La bella addormentata.
Più precisamente, trattasi della versione Disneyana. Sì, perché questa fiaba vede il susseguirsi di tante versioni, a partire dal Seicento ad oggi, con differenze nella storia e nel significato.
Tuttavia, è la versione di Walt Disney (ispirata alla fiaba dei fratelli Grimm) quella più famosa al grande pubblico.
L'equilibrio e la felicità dei sovrani, viene quasi subito interrotto dall'arrivo a palazzo di Malefica - risentita del fatto di essere stata esclusa - la quale getta un sortilegio sulla principessina condannandola a morte certa al compimento dei 16 anni, pungendosi con il fuso di un arcolaio.
La maledizione, comunque, viene poi attenuata da una delle fate, e quindi Aurora invece di morire cadrà in uno stato di sonno profondo. Poi si risveglierà grazie al bacio del vero amore, quello del principe - che anche in questo caso rappresenta l'arrivo del bene.
Vediamo in questa fiaba, come in quella di Raperonzelo, che la protagonista si trova a scontare una colpa che non le appartiene, ereditata dal passato (dai genitori). Ma non per questo la sua vita è condannata alla miseria. E questo dovrebbe far riflettere molto sulla nostra società moderna, dove ognuno di noi ancor prima di venire al mondo ha a capo un debito.
Così è oggi e così era ieri -anche se in forma diversa.
Il re e la regina, comunque, tentarono in tutti i modi di non far avverare il maleficio.
Allestirono, infatti, un grande rogo per bruciare tutti gli arcolai del regno, bandendo il loro uso a tutto il reame, e consegnerono la figlia alla custodia delle tre fate buone in un bosco molto lontano.
Ovviamente, nonostante le precauzioni prese, nulla i genitori hanno potuto fare per fermare l'inevitabile.
Ciò, proprio a simboleggiare il male come parte ed evento imprescindibile della vita, che indipendentemente da ciò che si compie per scacciarlo, mai sarà possibile fuggire da esso - incidenti, imprevisti, problemi.
Fa parte dell'esistenza.
E' importante abbracciare il male (la sventura capitataci) e accettarlo, perché è il miglior modo per trovare forza e andare avanti senza i turbamenti dell'animo, e anzi, è l'unico modo per il fluire del bene nelle nostre vite.
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