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giovedì 3 marzo 2016

Inciviltà della Minoranza-maggioritaria


L'inciviltà, la criminalità, sono caratteristiche che connotano la minoranza-maggioritaria nel napoletano. Un territorio ricco, stracolmo, di bellezze di ogni genere, ma rovinato da questi soggeti(ni) che la fanno da padrone, e la conseguenza diretta è che la vera popolazione di questa regione -quella civile, colta, capace- poco vive la realtà in cui è insediata, ed è disconnessa, rassegnata, spesso e volentieri pessimista.
Basta poi sentire i giovani parlare, che mirano alla camorra come un qualcosa di inarrestabile -senza contare che nulla è eterno in questa vita, e il non vedere una via d'uscita è veramente sconcertante, soprattutto se a non vedere è il futuro del Paese (i giovani). 

Se ieri mi sono soffermato sull'aspetto criminalità, oggi indaghiamo sull' inciviltà: fenomeno in stretta connessione con la delinquenza, due colori che si sfumano e si uniscono sulla tavolozza dei problemi. 

L'inciviltà della minoranza-maggioritaria, che si manifesta 
buttando la munnezza per la strada, gridando sguaiatamente in luoghi pubblici arrecando il massimo fastidio (im)possibile, arrabiandosi bestialmente quando il comune cittadino ti invita a rispettare le regole, come "il non saltare la fila", quando si parcheggia in doppia, tripla FILA, infischiandosi delle macchine, del traffico, o del marciapiede che prevede la salita per la carrozzina dei disabili, e altro che lascio alla vostra immaginazione -che non supererà mai la realtà ...
è tanto deleteria quanto la camorra. E' un qualcosa che rende invivibile la città per la maggioranza dei cittadini (sempre quelli onesti e civili). E qui sì che serve l'educazione civica(!), ma serve -sempre- anche la polizia e i vigili che multano questi individui (esemplari di homo sapiens ancora scimmia dentro). 
Vai a multare con 100 euro il farabutto che mangia la banana e lascia poi la buccia nel mezzo delle zebre pedonali, vai a multare chi beve birra e lascia la bottiglia lì sul ciglio del marciapiede, vai a multare e a ritirare il mezzo a quei pazzi che iniziano un inseguimento sul motorino -rigorosamente senza casco- per dirti che 1km e mezzo prima gli avevi tagliato la strada mentre percorrevano la via contromano, vai a portare in questura tutti quelli che salgono su treni, bus, tram vari, sprovvisti di biglietto e che si rifiutano di consegnare un documento di riconoscimento, vai a multare il coglione che periodicamente imbratta le statue d'avanti piazza del pebliscito -nonostante proprio lì ci sia la questura-, tu Stato, vai a prenderli questi omuncoli sottosviluppati, prendili con la forza che solo tu Stato puoi esercitare. 

Fare in modo che questi disabili del pensiero si attengano alle regole, è il più grande vantaggio che si possa offrire a questa città, e deve essere visto come un investimento.

Io invoco sempre l'intervento militare, per l'operazione "strade sicure", qui a Napoli, in particolar modo per la questione camorra, ma anche per la fattispecie inciviltà! Perché il solo fatto della presenza di forze dell'ordine, permetterebbe di NON PERMETTERE i comportamenti deviati della minoranza, o quanto meno pone seri limiti al loro agire sconsiderato (eufemismo)!
Ed è così che poi si acquisterebbe fiducia, sicurezza, che la maggioranza (minoritaria) uscirebbe dagli schemi della rassegnazione (che io dico essere invisibile, perché non si rende nemmeno conto dell'ingiustizia, e inquadra il fenomeno nell'ordine della normalità) e inizierebbe invece a vivere e a riportare in auge il nome di Napoli. 

#NapoliCeLaPuoiFare
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mercoledì 2 marzo 2016

Militari e Camorra


Una questione velenosa che mi è dentro, che parte dalla cute sino al cervello, al cuore, all'anima, è la mia Napoli nelle mani della MINORANZA-maggioritaria (che ho già spiegato in questo post) che come sempre fa i porci comodi, maltrattando questa terra, calpestando, deturpando il pubblico dominio; gente incivile dentro e fuori le membra, ma soprattutto delinquente.
E' un problema di educazione (civica e non), ma più spesso ancora parliamo proprio di criminalità, e anche i criminali vanno (ri)educati, ma in maniera diversa, in termini che loro possono capire.


Nuovi Boss

Morto (o arrestato) un Boss (della camorra) se ne fa un altro, anche qui, il detto che è del Papa è vero. 
Solitamente il successore è un figlio o un nipote. Giovani ancora imbottiti e rivestiti della scemmaria adolescienziale fin la punta dei capelli, che passano le giornate fra Fifa e Call of Duty, per poi passare alle sparatorie vere, quelle per le strade, armati di kalashnikov e attrezzature militari; sicuramente riforniti da gente più sveglia e ancora più inquietante, dove le armi le vendono solo, non le usano. Diavoli dalla coscienza candida.

Criminali, baby gang, camorristi e mafiosi, chiamateli come vi pare, la verità resta questa: 
quando il degrado della violenza raggiunge le sfumature di rosso, ogni anno, superando addirittura la doppia cifra nella conta dei cadaveri, non è un fenomeno da contrastare con vigili e normali forze ordinarie, o con le telecamere -che sì aiutano, ma dopo che sia già scappato il morto- ma è un fenomeno che si contrasta con la presenza dei militari, sempre lì sul luogo, prima dell'eventuale reato, e per impedire il reato; permettendo poi a polizia e carabinieri di concentrarsi sui fascicoli ancora aperti e accumulati fra le scartoffie -case di acari e polveri. 


Investimento per il futuro

Pensateci... i militari su un territorio come Napoli sono un vero investimento per il futuro, per la ripartenza stessa della città: 
  • più sicurezza per le strade, quindi meno delinquenza,
  • più partecipazione dei cittadini alle attività culturali della città - che spesso sono degli insuccessi immeritati,
  • più fiducia per le iniziative imprenditoriali, senza la paura del Pizzo,
  • ma soprattutto la possibilità di rendere Napoli un polo attrattivo per tutti i campani, gli italiani, gli stranieri. Perché le bellezze architettoniche, culturali e paesaggistiche non mancano, e non c'è bisogna che ve lo dica. 

Napoli ha solo bisogno di educare questa minoranza maggioritaria, che ripeto, è fatta da ignoranti-buzzurri-incivili-pezzi-di-cretini, da figli di camorra, da delinquentelli dell'ultim'ora; e bisogna far capire a questi soggetti non solo che il territorio non gli appartiene (cazzo!), ma soprattutto che i loro modi non sono tollerati. Servono i militari.

Intervista a De Magistris

Il mese scorso De Magistris, sindaco di Napoli, in un'intervista per Repubblica, ha ribadito (come tante volte ha detto) che i militari non sono né soluzione né palliativo.
Che dire... a me cascano le braccia con affermazioni del genere. 
Sono cazzate fatte montagna. 

Chi delinque con logiche militari, con impiego di armi militari, considerando se stesso al pari di un soldato, ed esercitando un controllo militare sul territorio, va contrastato (appunto) da una intelligence militare!
Non può essere compito del politico di turno (specialmente non deve essere il sindaco a fare da sceriffo!) ovviamente con una formazione inadeguata.
C'è troppa presunzione sul capire e il saper fermare il fenomeno, presunzione che poi è smentita alla prova dei fatti: 
mafie varie, dopo un secolo e oltre di storia italiana, dominano ancora. 

Questi criminali capiscono solo la forza. E lo Stato deve essere più forte.

#StatoPiùForte
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domenica 20 settembre 2015

Avellino, che piacevole sorpresa

Devo esser sincero e raccontare una triste verità (relativamente). 
Avellino è molto più bella di Napoli

Ho fatto oggi visita a questa meravigliosa provincia della Campania, che non vedevo ormai da molti anni, da quando ero un pupo, e sono rimasto senza parole. Ma soprattutto imbarazzato. Imbarazzato per l'educazione, la cortesia della gente, la pulizia delle strade (figlia del comportamento dei cittadini), l'organizzazione dei servizi che ho potuto palpare con mano. 
Imbarazzato perché poi pensavo a Napoli, la mia città, il capoluogo di questa regione, e ho visto quante cose ci siano da imparare dalla "piccola" Avellino.

Napoli è bellissima, per carità, ma lo stesso non posso dire di tutti i suoi abitanti, dove una minoranza maggioritaria brutta e ignobile comanda e detta legge, e che come una mano di Mida alla rovescia converte a "monnezza" tutto ciò che tocca. 
E l'assenza della politica (quella buona, con la "P" maiuscola), delle forze dell'ordine, di senso civico, di un sostegno a quella maggioranza minoritaria, è molto forte. 

Tutto ciò non fa altro che perpetuare questa triste realtà, e il mio imbarazzo (eufemismo). 
Ma rallegriamoci, il Napoli calcio oggi ha vinto.