Inside Out è un film di animazione molto particolare.
Protagonista della vicenda è una ragazzina alle soglie dell'adolescenza, costretta a subire gli effetti di un trasloco deciso dai genitori -fatto di per sé comune a tante storie.
Ma il tema viene affrontato in maniera molto originale, dal punto di vista delle emozioni - rappresentazioni antropomorfe locate all'interno della testa davanti una sorta di computer.
Più precisamente parliamo di Rabbia, Disgusto, Paura, Gioia e Tristezza: questi i nomi delle piccole star che dirigono la macchina "essere umano".
Ma il film si concentra molto sulle vicende di quest'ultime due: Gioia e Tristezza, così diverse ma sempre in coppia -quasi a simboleggiare la non esistenza di una senza l'altra.
Tristezza dopo aver modificato per sbaglio, e poi smarrito i ricordi d'infanzia di Riley (la giovane ragazzina), si cimenta con Gioia alla ricerca delle memorie nel labirintico Cervello, lasciando di fatto il quartier generale. In assenza delle due, Riley è governata solo da Rabbia, Paura e Disgusto (benvenuta adolescena!).
Ma protagonista fra i protagonisti è proprio Tristezza. Solitamente emarginata dal gruppo, ma il vero asso nella manica nello snodare la matassa degli imprevisti.
Dietro il film, inutile dire che ci siano scienza e ricerche -in particolare dell' università di Berkeley.
Le emozioni, infatti, come affermano gli studi accademici, non sono nemiche della razionalità, piuttosto lavorano insieme.
E così, come un filtro colorato e gelatinoso posto d'avanti l'obiettivo di una telecamera cambia i colori alla realtà, anche le emozioni modificano i nostri ricordi, ma soprattutto il nostro modo di pensare. Ovvero il divenire.
Consiglio fortemente la visione.
Protagonista della vicenda è una ragazzina alle soglie dell'adolescenza, costretta a subire gli effetti di un trasloco deciso dai genitori -fatto di per sé comune a tante storie.
Ma il tema viene affrontato in maniera molto originale, dal punto di vista delle emozioni - rappresentazioni antropomorfe locate all'interno della testa davanti una sorta di computer.
Più precisamente parliamo di Rabbia, Disgusto, Paura, Gioia e Tristezza: questi i nomi delle piccole star che dirigono la macchina "essere umano".
Ma il film si concentra molto sulle vicende di quest'ultime due: Gioia e Tristezza, così diverse ma sempre in coppia -quasi a simboleggiare la non esistenza di una senza l'altra.
Tristezza dopo aver modificato per sbaglio, e poi smarrito i ricordi d'infanzia di Riley (la giovane ragazzina), si cimenta con Gioia alla ricerca delle memorie nel labirintico Cervello, lasciando di fatto il quartier generale. In assenza delle due, Riley è governata solo da Rabbia, Paura e Disgusto (benvenuta adolescena!).
Ma protagonista fra i protagonisti è proprio Tristezza. Solitamente emarginata dal gruppo, ma il vero asso nella manica nello snodare la matassa degli imprevisti.
Dietro il film, inutile dire che ci siano scienza e ricerche -in particolare dell' università di Berkeley.
Le emozioni, infatti, come affermano gli studi accademici, non sono nemiche della razionalità, piuttosto lavorano insieme.
E così, come un filtro colorato e gelatinoso posto d'avanti l'obiettivo di una telecamera cambia i colori alla realtà, anche le emozioni modificano i nostri ricordi, ma soprattutto il nostro modo di pensare. Ovvero il divenire.
Consiglio fortemente la visione.
C'è già aria di Oscar.
Ho visto il trailer e mi è piaciuto tantissimo, ti farò sapere cosa ne penso dopo avere visto il film
RispondiEliminaCi conto, buona visione!
EliminaL'hai visto il film?
EliminaIn proposito, ti consiglio anche la visione di "Padri e figlie".
Una storia forte, ma soprattutto viaggio nella mente umana :)