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lunedì 13 luglio 2015

La Grecia bisogna aiutare

La questione greca è su tutte le pagine dei giornali, e sempre più nella vita di tutti noi, indirettamente adesso, direttamente poi - nel caso sciagurato dell'uscita della Grecia. 

Tsipras si è dimostrato un grande atleta del braccio di ferro, il referendum popolare è stata un'abilissima mossa per acquisire più potere contrattuale, ma la Merkel non è da meno e continua con la sua forza macistica e miope, senza cedere. 

Eppure, è proprio con l'ipotesi Grexit che la Germania avrebbe tutto da perdere. 
La Germania è l'economia più globalizzata in Europa, e la recessione -inevitabile- che seguirebbe nel caso di una uscita della Grecia dall'Euro, sarebbe un duro pugno nella pancia della Germania. Un remake della crisi finanziaria 2008-2010.

La Merkel gioca con il fuoco, e applica strategie che si dovrebbero adottare solo con i nemici, e non certamente con uno Stato membro della stesso Paese. 
La grande assente agli Eurosummit è dunque la politica. E' giunto il momento che Italia e Francia facciano il loro ingresso a supporto della Grecia e diano origine all'Unione Europea della politica, della solidarietà dei popoli.

Merkel: "no ad intesa a tutti i costi" 
Che Renzi e Hollande ribattano e mettano a tacere questa gentile signora tedesca dai vestiti colorati di dubbio gusto, signora che con una pessima mano di poker palesemente bluffa. 




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domenica 21 giugno 2015

Francois e Francis, visioni diverse di uno stesso fenomeno

Mentre Francois Holland è in visita a Milano per la giornata nazionale che l'Expo dedica alla Francia, e affronta con Matteo Renzi la questione immigrati, c'è un altro Francesco -il Papa- che a Torino siede a tavola e pranza con gli immigrati stessi.
Una differenza notevole, e non solo di forma. 

Infatti, le azioni di un uomo oltre che uno stile di vita,  possono essere un simbolo, e i simboli hanno il potere concreto di tramutare i sogni in realtà, convogliando le persone da uno stato passivo -di meditazione e assimilazione- ad uno stato attivo, fatto di azioni concrete. 

Quello che oggi ha fatto il Papa, volontariamente o non, è un simbolo. E come tale richiede contemplazione.

Per affrontare i problemi, in generale, si possono avere diversi approcci, e nella fattispecie ad esame, c'è la maniera di Francois Holland -che chiude le frontiere- e la maniera di Pope Francis -che accoglie tutti. 

Sono due "fare" diversi, frutto di due visioni diverse. Le loro decisioni, giuste o sbagliate che siano, saranno sempre meglio del non-fare, che di fatto equivale a morire (la vita di per sé è movimento; la morte è stasi).
Il "come fare", poi, cambia il mondo.

L'UE ha scelto di restare a guardare, fate voi la diagnosi del suo stato di salute.



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lunedì 15 giugno 2015

Stati Uniti d'Europa

La Francia raccoglie quel che semina: bombe sulla Libia, immigrati sulla frontiera. E non può che essere altrimenti, anzi questo è proprio il momento giusto (per l'Italia) di sbattere i pugni sul tavolo dell'UE ed esigere collaborazione nell'affrontare questo problema.
Renzi annuncia quindi un piano B (ignoto al momento) nel caso in cui Hollande e Merkel, i nostri amici H&M, non rispettino gli accordi -saremo mica gli scemi del villaggio?

La situazione è complicata e il nodo difficile da sbrigliare, ma proprio come l'ideogramma cinese di crisi racchiude il significato di opportunità, potrebbe essere questo il momento in cui, con una guerra alle porte (vedi Russia e Isis), un Tsipras che minaccia la Grexit, e un Renzi deciso a scontrarsi a muso duro, l'UE possa da questa grande crisi compiere il grande passo e diventare Nazione. 

Per anni siamo rimasti anestetizzati, inermi a guardare gli eventi susseguirsi, ma adesso in uno scenario da fantapolitica tutto e il contrario di tutto può accadere. Popoli incazzati e nuovi leader emergenti sono stati la polvere di stelle.
Restiamo sintonizzati sul Big Bang, una nuova Europa può nascere.




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