Deflazione
E' questo il nuovo incubo degli italiani attenti. La parola tuona nelle case dalle scatole televisive, pronunciata da giornalisti e sedicenti tali, e una nuova calamità, dopo Spread, Deficit, Tasso di Disoccupazione, sembra abbattersi sulle nostre teste.Chiariamo di quel che stiamo parlando
Se l'inflazione è quel fenomeno economico, il quale ci dice che se prima compravi un pezzo di pane al prezzo di 1 € ora ti occorrono 1,20 €, la deflazione, invece, è quel fenomeno che ci spiega che se prima compravi la pagnotta a 1 € ora la compri a 80 centesimi.
La deflazione è quindi l'aumento di potere della moneta sugli acquisti.
Considerazioni
Questa deflazione, pertanto, sembra essere la gioia del portafoglio degli italiani, che finalmente spende meno banconote del solito per comprare, volendo, anche più cose di prima!
Tuttavia, per gli economisti, non è poi un evento così positivo! Perché deflazione significa anche che il consumatore propone un atteggiamento improntato al risparmio, e che il produttore, per vendere la propria merce, deve abbassare i prezzi, fare sconti, inventarne di ogni, anche abbassare i ritmi di produzione per rientrare ancora in logiche di profitto (sicuramente più magro).
Allora, in considerazione di ciò, sempre gli economisti, quelli dalla visione prospettica (perché guardano al futuro, e così si piacciono dipingere) propongono l'intervento della banca centrale, che con manovre su titoli e riserve, cambia i tassi d'interesse, aumenta la moneta circolante nel territorio, e mantiene l'inflazione, quella buona, in barba a quelle che sono le intenzioni dei cittadini - oh signur dei puarit quel di sciur al gà i franchit!
Ecco, questi economisti guarderanno pure lontano, ma non vedono tanto bene senza il binocolo! Io li chiamo i bella vista o i bello sguardo, e invito i lettori del blog a fare lo stesso, perché questi signori laureati nelle università, quelle PiG BiG, non si rendono conto che per rientrare in questi schemi del produrre-produrre-produrre per sostenere la crescita del PIL -manco fosse la nostra felicità- stanno CONSUMANDO le risorse del pianeta per il perseguimento del capitalismo (si legge CONSUMISMO) senza tener conto di un basilare concetto: i limiti umani nell'assorbire l'offerta (intesa in senso economico) di stronzate (intese in senso umanistico).
Allora, quello che io vorrei far capire, e mi impegno nel cercare di farlo, è che questo indirizzo di pensiero che si è affermato negli ultimi 70 anni, non è il vangelo del Signore! Ma solo una precisa volontà politica, quella dei #BellaVista appunto, definiti da alcuni anche come Illuminati - vedi Tremonti .
La verità è che ci servono nuove persone ai vertici, ma soprattutto nuove idee. Persone con un pensiero proprio, non frutto della letteratura dei miopi funzionali (sempre i #bellosguardo), ma liberi pensatori capaci di guardare la realtà da altre angolazioni.
Se Einstein si fosse limitato a seguire l'indirizzo scientifico del tempo, non avrebbe mai partorito la teoria della relatività.
La disciplina economica sta ancora aspettando la sua teoria della relatività.
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La deflazione è un meccanismo che in teoria dovrebbe abbassare i costi, in realtà li aumenta grazie anche ad una politica miope di tutti i governanti del mondo (USA,GERMANIA, UE,SACHS,MULTINAZIONALI IN GENERE, MASSONERIA) Noi purtroppo ne paghiamo costantemente le conseguenze.
RispondiEliminaTi racconto una "favola" che può rientrare nei canoni del POST-SVILUPPO, dove la globalizzazione è sul piano della comunicazione e delle idee, mentre le merci viaggiano a chilometro zero, richiedendo quindi l'impegno delle attività locali. Le case sono immobili attivi, produttori e fornitori di energia, e il lavoro è un qualcosa di socialmente utile, ma comunque non occupa il centro della propria esistenza, che invece è destinata allo studio, agli affetti, e a quanto ci sia a noi più caro, facendo sì di poter vivere una vita che sia degna, pregna di significato. Ci credi alle favole? -domanda apparentemente ironica, ma che invece ti rivolgo con la massima serietà.
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