Mi dispiace vedere che ogni qualvolta parli di scie nei cieli (quelle definite chimiche) venga indicato come il complottista da coloro avversi alla cospirazione, o come profano (magari ingenuo) da coloro dentro (fin la punta dei capelli) alle teorie dell' internet.
Signori miei, il discorso è semplice: io ho due occhi per vedere e un cervello per pensare.
Non faccio parte di uno schieramento -e capisco che ciò possa destabilizzare alcune persone- e la mia battaglia personale è anche quella di spingere gli utenti che mi leggono ad uscire fuori da quel quadrato imposto dalla religione, dalla politica, dalle sette, dalla tv, dai gruppi di riferimento della nostra vita. Ovviamente questo non vuol dire che il discorso riguardi chiunque mi legga, anzi, ho riscontrato nelle communities di google+ tante persone dotate di buon senso e spirito critico.
Allora il mio invito non è per questi, ma per quegli altri: basta pensare per etichette.
Detto questo, passiamo al discorso. E il mio punto di vista è semplice, ed è il seguente:
Gli aerosol nel cielo (che poi sarebbero le scie, parliamoci chiaro) si vedono, e non possono essere dovuti alle semplici condensazioni, almeno quelle intese in senso tradizionale e convenzionale - le quali perdurano per poco tempo, in rari casi per più di 30 minuti, e ancora in più rari casi si formano, perché c'è bisogno di stringenti condizioni legate all'umidità dell'aria e alla temperatura.
Allora cosa sono queste scie? E chi le fa?
Signori miei, non lo so, e non lo indico. Diffidare da chi ci lucra a riguardo e dagli esaltati!
Nient'altro da dire e mai detto nient'altro.
Quello che invece so, lo trovate nelle enciclopedie che vi invito a "frequentare" (ad es. la Treccani, di cui vi lascio il link a e vi allego un documento)
Poi vi posto il link della BBC (di cui vi ho accennato e che finalmente ho trovato) dove si parla degli aerosol di solfati come possibile sistema per la riduzione delle temperature - con anche però delle conseguenze di alteramento climatico imprevedibili. E con questo non sto dicendo che la cosa mi piaccia, e che la condividi, ma sto semplicemente mostrando la "cosa" di cui la comunità scientifica parla oggi (anzi, oggi parla di nanoparticelle di alluminio e di diamante).
Questo è per completezza di un ragionamento intrapreso ieri, e snocciolato meglio ora.
Buona lettura.
Se ritieni questo post interessante, condividi e passa parola.
Signori miei, il discorso è semplice: io ho due occhi per vedere e un cervello per pensare.
Non faccio parte di uno schieramento -e capisco che ciò possa destabilizzare alcune persone- e la mia battaglia personale è anche quella di spingere gli utenti che mi leggono ad uscire fuori da quel quadrato imposto dalla religione, dalla politica, dalle sette, dalla tv, dai gruppi di riferimento della nostra vita. Ovviamente questo non vuol dire che il discorso riguardi chiunque mi legga, anzi, ho riscontrato nelle communities di google+ tante persone dotate di buon senso e spirito critico.
Allora il mio invito non è per questi, ma per quegli altri: basta pensare per etichette.
Detto questo, passiamo al discorso. E il mio punto di vista è semplice, ed è il seguente:
Gli aerosol nel cielo (che poi sarebbero le scie, parliamoci chiaro) si vedono, e non possono essere dovuti alle semplici condensazioni, almeno quelle intese in senso tradizionale e convenzionale - le quali perdurano per poco tempo, in rari casi per più di 30 minuti, e ancora in più rari casi si formano, perché c'è bisogno di stringenti condizioni legate all'umidità dell'aria e alla temperatura.
Allora cosa sono queste scie? E chi le fa?
Signori miei, non lo so, e non lo indico. Diffidare da chi ci lucra a riguardo e dagli esaltati!
Nient'altro da dire e mai detto nient'altro.
Quello che invece so, lo trovate nelle enciclopedie che vi invito a "frequentare" (ad es. la Treccani, di cui vi lascio il link a e vi allego un documento)
Poi vi posto il link della BBC (di cui vi ho accennato e che finalmente ho trovato) dove si parla degli aerosol di solfati come possibile sistema per la riduzione delle temperature - con anche però delle conseguenze di alteramento climatico imprevedibili. E con questo non sto dicendo che la cosa mi piaccia, e che la condividi, ma sto semplicemente mostrando la "cosa" di cui la comunità scientifica parla oggi (anzi, oggi parla di nanoparticelle di alluminio e di diamante).
Questo è per completezza di un ragionamento intrapreso ieri, e snocciolato meglio ora.
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