mercoledì 11 maggio 2016

L'imbecille suona il clacson


E l'imbecille suona il clacson, si fionda sull'incrocio, inchioda, e ti guarda con fare da bertuccia. Senza capire esplode con due, mille parolacce, nonostante lo STOP gridi chiaro sul rosso del cartello, accompagnato dai caratteri cubitali sull'asfalto che non lasciano adito a dubbi: S T O P.
Ti guarda, ma ancora non comprende perché non sia potuto passare, perché non abbia avuto accesso a quella precedenza a cui NON aveva diritto. E s'incazza, suona il clacson - l'unica cosa in grado di capire, ovviamente disconoscendo il giusto contesto d'applicazione...

E gli imbecilli sono in mezzo a noi, sopra, sotto, con noi, e contribuiscono a plasmare  nel bene e  nel male la società in cui viviamo.
Ma non arrabbiamoci con loro, non cediamo a quelle stesse logiche scimmiesche che li dirigono. 
Piuttosto educhiamoli al rispetto delle regole, perché altrimenti saranno le regole ad adeguarsi al loro modo di fare.
Ve lo immaginate uno Stato, fatto di leggi create da un parlamento pieno di scimmie? Lo so, è come chiedere di credere che la terra sia tonda. Difficile da immaginare.

Allora sì, la bertuccia va educata, ma prima di tutto assicuriamoci anche di non essere noi quella bertuccia...

Passa parola e aiuta un imbecille. Seguimi sui social.

1 commento:

  1. In parte è vero anche se del tutto "IMBECILLI" non sono; piuttosto "FURBI" e soprattutto "SUCCUBI DEI POTERI FORTI" ovvero: la finanza e la burocrazia che tengono i nostri politicanti per i coglioni. Costoro se ne infischiano delle necessità vere del popolo e ciò che fanno mira soòo al consenso elettorale.

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