Lo Stato è debole con i fetenti e forte con i poveracci. Non vi racconto alcuna novità, ma fa sempre male posare la mente su questa realtà triste. Ieri sera è andato in onda un servizio delle Iene in cui si mostrava il mercatino dell'eroina a cielo aperto che prende luogo quotidianamente in una bellissima città toscana: Prato.
Arriva una volante della polizia, avvisata poi chissà da chi, e tutti gli spacciatori prendono e se la danno a gambe, ma con calma, con garbo; i poliziotti si avvicinano, fanno il sopralluogo, non trovano nulla e non fanno (non possono?) nulla, e quindi succede poi il nulla di nulla.
La compravendita riprende dopo un'oretta, quando i cops non ci sono (già) più; e gli spacciatori tornano nel medisimo angolo, a fare quel che facevano prima, per la felicità dei tossicodipendenti di passaggio (di passaggio da tutta Italia, visto che prendono il regionale solo per trovarsi lì, per quel preciso motivo) smaniosi di ricevere la propria dose di eroina: poveri disgraziati, di ogni età, giovani adolescenti persi nei e da e fra i problemi familiari, con padri violenti, madri assenti, partner problematici, oppure professionisti di mezza età, forse avvocati, forse commercialisti, forse architetti, ma sempre tossici.
E la colpa di chi è?
Indagare a proposito è una questione perniciosa, lunga, faticosa, complicata, ma anche l'unico modo per risollevare la salute della società; abbiamo perso il contatto con il mondo reale e la voglia di evasione diventa una ragione di vita, e quando ci si sente impotenti di volgere la propria esistenza per il verso giusto, il verso che ognuno sente più adatto per sé, subentra la disperazione figlia di valori persi, fraintesi, sostituiti.
E la colpa di chi è?